Tra magazine e passerelle: che cosa ci ha suggerito questa MFW Uomo
Il mese di gennaio inizia sempre un po’ in contropiede, le vacanze finiscono e gli impegni lasciati in stand-by tornano corredati da nuovi progetti. Da Frab’s, abbiamo rialzato le serrande ai primi di gennaio e in breve siamo state immerse tra Pitti, talk e la prima MFW 2025. Quindi anche un po’ per gioco abbiamo pensato di inaugurare quest’anno, già bello denso, facendoci ispirare dalla moda uomo e rintracciandone lo stile tra le pagine delle nostre riviste.
Moda classica, editoriali dal layout semplice
Andiamo quindi per ordine cronologico, al centro di Pitti - a cui abbiamo partecipato - e presente alla MFW c’è come da tradizione Brunello Cucinelli. E con la stessa consuetudine la proposta dei suoi capi rimane fedele negli anni, espandendosi di volta in volta nei toni o azzardando leggermente nelle forme. L’immagine di insieme è equilibrata e dai dettagli sobri. Un gusto per la sartorialità classica che ritroviamo tra le pagine di Valet, rivista indipendente polacca che indaga la moda maschile nelle sue forme più classiche. La minuziosità della sartoria tradizionale di Cucinelli si infila anche tra le scelte formali di Valet che ha una grafica dettagliata ed è stampato finemente.


Azzardiamo ora un po’, mentre guardiamo la sfilata di re Giorgio e poi Zegna, ci accompagnano le pagine di Rivista Undici e Alvento. Il motivo è che entrambe le pubblicazioni, come entrambi i brand, mantengono un layout composto ma dimostrano una certa attenzione verso ventate giovanili– e qui guardiamo a Zegna e Alvento - o verso forme d’abbigliamento eterogenee ma rimodulandole in una silhouette ponderata e fedele alle precedenti – e qui guardiamo ad Armani che ha unito il velluto a elementi militari.
Nella gravità delle forme ampie di Zegna abbiamo quindi visto la fatica ma anche la fermezza delle storie e degli scatti di Alvento; e nei riarrangiamenti sempre contemporanei di Armani abbiamo visto Rivista Undici che, seppur nell’ambito calcistico italiano, è anche lei milanese e si conferma nel tempo come un punto di riferimento dallo sguardo dinamico.
Tra romanticismo, recuperi d’archivio e un’istintiva eleganza
Fotografie in bianco e nero, dipinti, pellicce, corpi nudi distesi in riviera e colli stretti da foulard, Prada ci racconta di un’eleganza che risiede vicino al nostro istinto e si stacca dalle differenze di genere. Libera il collo dalle cravatte e lo apre dolcemente. Un’introduzione che va verso le pagine di The Leopard, rivista indipendente d’arte che dopo sei anni è tornata con il secondo numero per celebrare la vita queer e, più in generale, una vita elegantissima, resa lieve da un senso puro di piacere e sensualità.


Sulle note di Domenico Modugno, scorre poi la collezione di Magliano che ci racconta con forme minimali, larghe e scure delle nostre fragilità, dei nostri amori e dei nostri ricordi che si schiudono da un guscio, un tessuto crudo e grezzo. Tra questa immagine composta e il pizzo che spunta dolcemente, ritroviamo The Greatest e Gay Letter. Due riviste, che documentano la moda e la cultura maschile e queer – la seconda – nell’abilità di farci sognare, rimanendo all’interno di un formato e un lay out molto semplici.
Gen Z e Fucking Young!
Chiudiamo la rassegna di questa settimana con l’energia, i contrasti forti e il mood un po’ party techno di MSGM che scegliendo background da Alice nel Paese delle Meraviglie e ambient da locale notturno veste la Gen Z e tutta la comunità LGBTQ+. Il tono ad alti contrasti, senza peli sulla lingua e divertito ci ha fatto subito venire in mente Fucking Young!, rivista sull’estetica giovanile maschile dai toni un po’ sfrontati ma assolutamente accattivanti e fedeli ai gusti del suo pubblico e dei suoi soggetti.


Sulla scia di questo mood vi salutiamo e vi aspettiamo per la prossima rassegna,
Frab's.