Arabpop n.8
Arabpop è una rivista indipendente Italiana che vuole raccontare a tutti, e non solo agli studiosi del settore, quei cambiamenti culturali in atto nel mondo arabo dopo le rivoluzioni del 2011.
Lo scopo della pubblicazione è quello di offrire un nuovo immaginario sul mondo arabo, che fino ad oggi è stato spesso solo associato a guerre e terrorismo o confusamente raccontato attraverso obsoleti stereotipi.
Interamente dedicata ad arte e cultura che arriva dal Medio Oriente, tra le sue pagine si trovano approfondimenti, intervisti, lavori originali di artist* e scrittori e scrittrici arab*, traduzioni di articoli comparsi sulla stampa culturale araba, recensioni di film, libri, e molto altro
Dimensioni: 24x16,5
Numero di pagine: 144
Lingua: italiana
ISSUE 8 - COSE
L'ottavo numero di Arabpop si muove tra oggetti, gesti e frammenti: “cose” che parlano, che resistono, che custodiscono storie. Non come sfondo, ma come protagoniste. Oggetti materiali e immateriali – simboli, parole, usi quotidiani – diventano il punto di partenza per ripensare il presente arabo e le sue molteplici trasformazioni.
Un portachiavi con la mappa della Palestina, un ricamo amazigh su una stoffa del Rif, una tazza scheggiata in una casa di Damasco: sono oggetti che attraversano i confini della memoria, della lotta, della sopravvivenza. Alcuni conservano pratiche antiche sotto la minaccia dell’omologazione globale. Altri, residui di un passato coloniale, vengono strappati al silenzio e caricati di nuovi sensi. Alcuni, nel cuore della crisi, diventano strumenti di resistenza quotidiana: a Gaza, nella catastrofe, ogni cosa cambia forma e significato.
Attraversando spazi diversi – dal Marocco alla Siria, dal Cairo al Libano – Cose costruisce un mosaico mobile del mondo arabo contemporaneo, osservato dal punto di vista delle sue tracce più apparentemente insignificanti.
Chiude il numero il dossier speciale Un’eternità disfatta, dedicato alla Siria. Tra archivi scomposti e parole che persistono, lo spazio della scrittura diventa rifugio, arma e affetto. Un modo per restituire voce a ciò che la repressione avrebbe voluto cancellare.