Elska n.44

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Elska è un progetto dedicato all’esplorazione del mondo e dei suoi uomini, una rivista queer che ricorda per contenuti e stimoli Butt Magazine. In ogni edizione, il creatore Liam Campbell visita una città diversa, incontra uomini locali ordinari e documenta questi incontri attraverso fotografie intime e sincere, oltre che racconti personali. Descritto da The Advocate come "probabilmente la rivista più sincera mai creata" e definito dal British Journal of Photography come "in parte una rivista queer intellettuale di pin-up e in parte un diario di antropologia sexy", Elska non riempie le sue pagine di gossip su celebrità o consigli di lifestyle, ma offre contenuti autentici, belli, diversi e di cui andare fieri.

Lingua: inglese

Dimensioni: 17x24

Pagine: 196

ISSUE 44 TBILISI 

Questo numero, la 44ª avventura di Elska, è stato realizzato a Tbilisi, in Georgia, una delle città più affascinanti del mondo. C’è davvero poco di negativo da dire su questo luogo: è un esempio straordinario e affascinante di urbanità. Tuttavia, gli atteggiamenti nei confronti delle persone LGBTQ nella società georgiana sono tutt’altro che ideali, ed è proprio su questo che si è concentrato il progetto – Elska, infatti, non è una rivista di viaggi, ma una rivista sulle vite queer.

In questo numero è stato incontrato un campione rappresentativo di uomini locali appartenenti alla comunità LGBTQ di Tbilisi, presentati attraverso fotografie intime e racconti personali. Gli uomini presenti in questa edizione rappresentano Tbilisi in un momento storico molto particolare: la guerra della Russia contro l'Ucraina ha portato in città oltre 100.000 russi in fuga dalla leva obbligatoria o da altri effetti del conflitto, un numero che ha determinato cambiamenti evidenti nel tessuto della città, sia in superficie che a livello emotivo. Dopotutto, la Russia è un Paese contro cui la Georgia ha combattuto una guerra nel 2008 e che oggi occupa il 20% del suo territorio. Gli effetti di questa situazione emergono chiaramente in questo numero attraverso ciò che i partecipanti, russi in fuga e georgiani autoctoni, hanno scelto di rivelare, sia nell'espressione fisica sia nei loro racconti.