FMR n.1

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A quarant'anni esatti dall'uscita del primo numero e dopo una decina d'anni dalla sua chiusura, come una fenice che risorge dalle sue ceneri, torna "la rivista più bella del mondo", quell'FMR nata nel 1982 dalla mente di Franco Maria Ricci con lo scopo di dare all'Italia il primato della più bella rivista d'arte che si fosse mai vista. 

Quando nacque, nel 1982, fu accolta con stupore: raccontava le bellezze create dagli uomini in modo nuovo e spettacolare, reso possibile da una veste editoriale che non si era mai vista. Diventò in poco la rivista d’arte più diffusa del mondo.
I tempi sono cambiati, ma lo scopo di FMR resta lo stesso: stupire il lettore con l'eleganze e la bellezza della carta stampata di nicchia regalando un magazine da collezione elegante e dal gusto classico.

La nuova FMR si muove nello spazio e nel tempo senza confini dell’arte, dell’architettura, del design, ove ogni sorpresa, ogni avventura dell’occhio si trasforma in uno stimolo per la fantasia e per la mente.

ISSUE 1 

Dal premio Nobel Orhan Pamuk che ci racconta lo straordinario progetto di un museo – che vediamo nelle fotografie di Massimo Listri – dove tutti gli oggetti ricordano un amore perduto, agli interni soffusi e minimalisti del pittore danese Vilhelm Hammershøi, popolati di enigmatiche figure femminili; dalle sculture stravaganti della Scuola Grande di San Rocco, opera di Francesco Pianta che intaglia il legno con una tecnica rude e raffinata, al ritratto privato e poco noto del grande archeologo Winckelmann, studioso eccelso ma dalle abitudini e debolezze molto umane.

Nelle rubriche scrivono Dacia Maraini, Héctor Abad Faciolince e si parla dell’Aeropittura futurista e di aste di grandi pittrici, ancora soggette a valutazioni fluttuanti.