Errant Journal n.5

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Errant Journal è un magazine culturale e politico liberamente ispirata alla nozione di Poetica della Relazione di Édouard Glissant in cui vengono opposte le idee di centri, linearità, radici e dicotomia. Errant, che significa sia "deviare da una norma accettata" che "errare", rappresenta un modo per liberarsi dall'idea di identità basata sull'origine e dalla possibilità di possedere una totalità di conoscenze. Non è mai l'obiettivo sapere tutto, vedere e capire qualcosa nella sua interezza. Invece, una persona "errante" rifiuta l'universale e sfida l'idea che il mondo sia trasparente e spiegabile.

Errant Journal è un concept di Irene de Craen, realizzato in collaborazione con Framer Framed, una piattaforma con sede ad Amsterdam per l'arte contemporanea, la cultura visiva e la teoria e pratica critica. 

Issue 5 - Learning from Ancestors. Epistemic Restitution of Rematriation
Partendo dalla posizione secondo cui la restituzione di tutto il patrimonio coloniale saccheggiato, depredato e rubato dovrebbe avvenire integralmente e senza esitazione, Errant Journal No. 5 'Imparare dagli antenati' desidera andare oltre la questione del "restituire" e chiedere cosa viene restituito da chi e a chi, dove e come? In questa discussione ormai apparentemente onnipresente, chi parla e quali voci vengono ascoltate? Per fare ciò, come si riflette nel titolo di questo numero, Errant propone uno spostamento di prospettiva lontano dalle autorità epistemiche dominanti (occidentali) per considerare altri modi di percepire e sperimentare il mondo e lasciare che questi ci guidino nelle domande che abbiamo. Ciò significa necessariamente che la questione non riguarda solo gli oggetti e la loro restituzione, non solo le “cose” fisiche che possono cambiare di mano e di collocazione. Si tratta anche di una questione di riparazione, senza la quale la restituzione potrebbe non avere senso.

Collaboratori: Ariella Aïsha Azoulay, Irene de Craen, Birago Diop, Adeola Enigbokan, Robin Gray, Tonderai Koschke, Aram Lee, Lifepatch, Albert Mwamburi, Zoé Samudzi, Dewi Sofia, Rolando Vázquez, Kaiya Waerea