Noble Rot n.36

¥4,000

Con un nome che richiama la Botrytis Cinerea, la muffa nobile dell'uva che dà vita a vini incredibili, Noble Rot non poteva che essere un'incredibile rivista dedicata a al nettare di Bacco e ai suoi intriganti abbinamenti con il cibo. 

Fondata a Londra nel 2013 da Dan Keeling e Mark Andrew, tra le pagine di questo magazine quadrimestrale si sono consumate le più incredibili sfide culinarie: dal suo lancio ha visto gli chef Pierre Koffmann, Fergus Henderson e Yotam Ottolenghi sfidarsi con Keira Knightley, Caitlin Moran, Brian Eno e Francis Ford Coppola, confondendo i confini tra la gastronomia e le arti creative. 

Dimensioni: 17 x 22,5
Copertina: morbida
Numero di pagine: 118
Lingua: inglese

ISSUE 36

L’ospite speciale di questo numero è Ridley Scott, la chiaccherata con lui si è trasformata in una delle interviste esclusive tipiche di Noble Rot: un dialogo che si è protratto per diversi calici e ha svelato dettagli poco noti. Responsabile di alcuni dei più grandi film di tutti i tempi – da Blade Runner e Thelma & Louise ad Alien e Il gladiatore (questi ultimi due omaggiati con le copertine speciali di questo numero, firmate da Gary Taxoli) – Scott è anche un appassionato di vini, proprietario di vigneti in Provenza, e ha una visione anticonformista su tutto, dalla preparazione delle uova strapazzate perfette a come l’intelligenza artificiale sta cambiando il mondo. In vista dell’uscita di Gladiator II e con molti nuovi progetti in cantiere, Noble Rot esplora cosa alimenta l’incessante etica lavorativa dell’86enne nel pezzo Director’s Cup. E parlando di intelligenza artificiale, i sommelier possono stare tranquilli: non hanno nulla da temere che venga rubato loro il lavoro – almeno stando alla conversazione di Hannah Crosbie con ChatGPT, dopo avergli chiesto di imitare un sagace sommelier di Noble Rot Lamb’s Conduit St, come raccontato in I Drink, Therefore I Am.

Inoltre, in questo numero…

  • Marina O’Loughlin esce dall’ombra e rivela la sua identità dopo anni come critica gastronomica anonima per The Times e The Guardian. Inoltre, recensisce The Waterside Inn a Bray.
  • Torna Delia Smith, la decana della cucina casalinga britannica, che cerca di scegliere tra una visita all’Auberge de la Môle e una straordinaria esperienza al tartufo firmata Simon Hopkinson per il suo Greatest Meal.
  • La nostra critica di vini itinerante, Keira Knightley, condivide il suo verdetto su una nuova selezione eclettica di vini.
  • Alice Feiring parla con James Murphy e Justin Chearno di The Four Horsemen sul decennale del loro amato ristorante e wine bar di Brooklyn. Tragicamente, dopo l’intervista, il tanto amato Justin è venuto a mancare e sarà enormemente rimpianto da tutti coloro che lo conoscevano.

E ancora:
Un profilo degli chef Kwame Onwuachi del Tatiana di New York e Merlin Labron-Johnson dell’Osip nel Somerset; Kermit Lynch racconta di un incontro illuminante in un’enoteca parigina; visitiamo la mitica cantina di Luigi Veronelli a Bergamo; e tante altre storie su Chartreuse, grandi produttori del Languedoc, il BYO (Bring Your Own) nei ristoranti, e molto altro ancora.