FMR n.3

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A quarant'anni esatti dall'uscita del primo numero e dopo una decina d'anni dalla sua chiusura, come una fenice che risorge dalle sue ceneri, torna "la rivista più bella del mondo", quell'FMR nata nel 1982 dalla mente di Franco Maria Ricci con lo scopo di dare all'Italia il primato della più bella rivista d'arte che si fosse mai vista. 
Quando nacque, nel 1982, fu accolta con stupore: raccontava le bellezze create dagli uomini in modo nuovo e spettacolare, reso possibile da una veste editoriale che non si era mai vista. Diventò in poco la rivista d’arte più diffusa del mondo.
I tempi sono cambiati, ma lo scopo di FMR resta lo stesso: stupire il lettore con l'eleganze e la bellezza della carta stampata di nicchia regalando un magazine da collezione elegante e dal gusto classico.
La nuova FMR si muove nello spazio e nel tempo senza confini dell’arte, dell’architettura, del design, ove ogni sorpresa, ogni avventura dell’occhio si trasforma in uno stimolo per la fantasia e per la mente.

ISSUE 3
Il 2022 è stato dichiarato dall’ONU “Anno del Vetro”. FMR rende omaggio a questo versatile materiale a suo modo: mentre una rubrica si sofferma sulle specifiche difficoltà che s’incontrano nell’allestire un’esposizione di artistiche trasparenze, un pezzo molto approfondito e splendidamente fotografato ci mostra il lavoro dei Blaschka, artigiani boemi che nella seconda metà del XIX secolo popolarono i musei del mondo coi loro modelli vitrei d’invertebrati marini.
Ad altre misteriose creature del mare, le Sirene, è dedicata un’indagine di Maurizio Bettini, corredata di figure mitologiche di un Pinturicchio poco frequentato. A sirene di terra, le ideali indossatrici degli abiti di Roberto Capucci, sono invece indirizzate le ammirate parole del fashion designer Antonio Marras. Anche l’archistar Oscar Tusquets Blanca rende omaggio all’opera di un suo predecessore, presentandoci l’Umbracle di Barcellona, curiosissimo edificio nel quale il sole e l’acqua piovono dal cielo. Un’ironica e interessante rubrica ci parla dei prezzi da capogiro spesso spuntati dalle copie della Gioconda. E una buona parte del Numero è dedicata agli incontri fra Oriente ed Occidente: alla riscoperta dell’arte greco-buddhista del Gandhara fa da controcanto l’attività di Galileo Chini come decoratore del Palazzo del Trono di Bangkok.