Little White Lies n.100

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Little White Lies è un magazine indipendente bimestrale di cinema nato nel 2005 sulle ceneri di una rivista in bancarotta e della tesi di laurea dell'allora fondatore e direttore creativo Danny Miller. In copertina di ogni numero c'è l'illustrazione di un film a cui è dedicata la recensione principale e diversi articoli di approfondimento. 
I film recensiti vengono valutati in base a tre criteri su una scala da 1 a 5: attesa, piacere ed esame retrospettivo.

Curiosità:
Come racconta Miller in un'intervista, la prima cover del magazine era un'illustrazione di Steve Zissou (il personaggio interpretato da Bill Murray nel quarto film di Wes Anderson, Le avventure acquatiche di Steve Zissou), realizzata solo perché la redazione non poteva permettersi di pagare i diritti d'autore delle foto. Eppure, anche grazie a quella copertina, Little White Lies è diventata una vera e propria rivista di culto, eletta dal Guardian come il miglior magazine cinematografico sul mercato.

LWLies 100: Special Anniversary Issue
100 è numero difficile da raggiungere nel mondo ultra precario dell’editoria indipendente, ma Little White Lies ce l'ha fatta e celebra questo importante l'anniversario con un'edizione speciale, che guarda indietro ma soprattutto avanti, e che non distoglie lo sguardo da un momento presente in cui l'industria cinematografica si trova in uno stato di curioso flusso.
Si tratta di un numero speciale a partire dalla sua (doppia) copertina che, diversamente dai numeri precedenti, non è dedicata a un singolo film e regista. 
Il numero è diviso in tre capitoli: Anticipazioni, Divertimento e In retrospettiva. Ogni capitolo si apre con uno speciale saggio personale che affronta le preoccupazioni del passato, presente e futuro nel mondo del cinema. Poi ci sono tre rubriche speciali: la prima dedicata ai registi; la seconda ai film; e la terza esamina la storia della rivista. 

"Ho sempre creduto che una cosa che rende uniche le riviste è che sono una manifestazione fisica dell'impegno collettivo, dove il lavoro di scrittori, artisti, illustratori, designer, ricercatori, correttori di bozze, redattori ed editori può mescolarsi e interagire in un modo che il mondo digitale deve ancora ricreare in modo soddisfacente. Ad ogni modo, abbiamo personalmente ringraziato tutti voi presenti in questo numero", David Jenkins