Breathe n.63

Breathe è una rivista che copre argomenti tra cui mindfulness, benessere, creatività e salute. Sulla scia di riviste come Flow e Frankie, è una fonte di ispirazione e una lettura per godersi momenti di relax.

ISSUE 63
In questo numero: Entra nella primavera – Altezze letterarie – Lo spirito del fare – Canto della foresta – Voce di resistenza – Cambio di bobina – Una gioia danzante – Profumo di paradiso – Linee di difesa – Campi fioriti per sempre – Echeggia quello

"Le emozioni sono alle stelle." Ascolta quella frase e ci sono buone probabilità che sia seguita da qualcosa del tipo "forse è meglio aspettare un po' prima di parlare con loro". È un buon suggerimento. Poche persone danno il meglio di sé dopo una discussione o dopo aver appena ricevuto una brutta notizia. È un momento in cui il giudizio è offuscato, le priorità cambiano e le decisioni sono affrettate. È un momento di vulnerabilità. È meglio offrire sostegno o una spalla su cui piangere piuttosto che metterli alle strette per un progetto di lavoro o iniziare a controllare i preparativi per l'imminente festa di compleanno di un amico.

È facile, tuttavia, rifuggire la vulnerabilità, sentirsi a disagio in presenza di qualcuno la cui vita è stata gettata nell'incertezza dalla ridondanza, sconvolta dal tradimento o devastata dal lutto. È naturale essere ansiosi su cosa dire e come comportarsi di fronte a emozioni crude e indifese. Ciò è forse in parte dovuto al fatto che molte società onorano ancora l’antica tradizione di mantenere alta la guardia, non importa quanto sia duro il terreno.

Ma c’è molto da imparare dal riconoscere, rispettare e comprendere la vulnerabilità. Creativi di tutte le convinzioni – poeti, autori, artisti e cantautori per citarne alcuni – hanno a lungo attinto alle proprie esperienze dei momenti peggiori per esplorare emozioni crude, per trasmettere il messaggio della sua umanità, per offrire soccorso a coloro che attraversano momenti simili. angoscia.

Quindi, sì, procedi con delicatezza quando le emozioni sono forti e magari aspetta un po', ma, se ti sembra appropriato, offri quella spalla o un orecchio non giudicante. Non risolverà la situazione. Potrebbe, tuttavia, aiutare a promuovere un ambiente in cui diventi più facile sostenere coloro che sono turbati o sofferenti piuttosto che allontanarsi da loro.