Dust n.24

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Dust è la rivista nata nel 2010 per raccontare le giovani generazioni. Il suo intento è raccontare i giovani senza le etichette imposte dalla società e gli schemi di lettura ai quali siamo abituati dei media sui fenomeni generazionali.
È un progetto non scontato e irriverente, perchè parla dei confini che non esistono più, delle barriere delle vecchie generazioni e dei loro preconcetti che oggi sono superati dalla realtà dei fatti. Dust è la polvere che avvolge l'incapacità di chi è venuto prima di raccogliere e comprendere le spinte interiori dei nuovi esseri umani. Il territorio su cui si muove la rivista è "la crisi", questa misteriosa entità che fagocita chi si affacci all'età adulta da ormai diversi anni, ma che per i giovani è il luogo migliore e più carico di nuove idee, paradigmi e forme.
I principali temi che affronta Dust sono visual culture, moda e arte. Il magazine è un laboratorie di giovani idee in queste discipline dalla cui polvere del passato nascono forme completamente nuove e difficilmente etichettabili.
Non è una rivista che racconta i nuovi trend, ma parla di "genuinità", un mantra emergente che decenni di foto ritoccate e riviste patinate avevano cancellato dalla memoria. 

ISSUE 24 - NEO-IDEALISM
Mentre miravamo a trovare un termine con il massimo impatto, significato e rilevanza per rappresentare la speranza, le aspirazioni e la volontà di questi momenti storici preoccupanti che stiamo vivendo, il "neoidealismo" è emerso come una scelta chiara. Questo termine possiede un certo potere, poiché sembra definire una nuova prospettiva – in questo caso, sull’idealismo – e, per sua stessa natura, sembra avere la capacità di spostare l’attenzione dai guadagni a breve termine e dal cinismo collettivo agli ideali universali. e coscienza. Inoltre, affronta il bisogno generazionale di un terreno comune in mezzo al peso degli eventi globali, a un accresciuto stato di confusione e all’estrema polarizzazione delle narrazioni che hanno trasformato anche gli aspetti più fondamentali della realtà in fonti di disaccordo. Poiché “neoidealismo” è un termine che abbiamo preso in prestito da un nuovo modello di politica estera “basato sul potere dei valori concepiti come ideali a cui tendere”, la sua applicazione si estende molto oltre.