Stoà n.5
STOÀ è una rivista italiana di architettura che arriva dal mondo accademico per esplorare e riflettere sui metodi e i processi della didattica in ambito architettonico. Il magazine si pone come uno spazio per indagare le radici e gli orizzonti culturali dei progetti educativi contemporanei e come uno strumento per esplorarne possibili limiti e criticità. Tra le sue pagine esamina le teorie, le tecniche e le pratiche coinvolte nel processo di insegnamento dell'architettura. STOÀ è incentrata sulla progettazione architettonica, sulla sua didattica, sui suoi metodi e sui suoi obiettivi, raccogliendo alcune delle esperienze più rilevanti che uniscono ricerca accademica e pratiche educative.
ISSUE 5
Nel corso degli ultimi decenni il workshop è emerso come un modello pedagogico in grado di ritagliarsi un importante ruolo nel panorama dell’educazione accademica. Questo modo specifico di insegnare e apprendere si basa su obiettivi circoscritti, spesso perseguiti collettivamente e in un tempo molto limitato. Se all’interno dei corsi di studio si propone una conoscenza olistica e progressiva, il workshop è rapido e parziale. La sua agilità si riflette anche nella sua pianificazione. Essendo un modello didattico ed economico flessibile, i workshop possono svilupparsi attraverso collaborazioni intense, in un periodo di tempo limitato, permettendo di mettere a sistema metodi e saperi diversi, e di affrontare questioni complesse con approcci non convenzionali.
Al contempo la velocità di produzione rende il workshop un modello particolarmente efficace osservato dal punto di vista comunicativo: proposte creative e processi progettuali sperimentali, con esiti spesso provocatori, rispondono perfettamente alla sempre crescente domanda di immagini da condividere. Stoà 5 [Workshop] intende offrire una sintetica ricognizione del workshop come metodo alternativo per l’insegnamento della progettazione architettonica.
Una raccolta di resoconti critici e analisi di esperienze che riflettono sulle potenzialità e sui meccanismi organizzativi utili a costruire una genealogia di questa pratica pedagogica per comprenderne e metterne in discussione la sua importanza di fronte alle mutevoli sfide sociali e disciplinari dell’educazione nel campo dell’architettura.
Workshop a cura di/edited by Fabrizio Ballabio, Alberto Calderoni, Davide Sacconi.
Rapporti formali
Il workshop come paradigma
Posizioni
Riccardo Dalisi Interpersonal Dynamics
Silvia Franceschini, Valerio Borgonuovo
Contributive Workshop
ALICE
Ideario
Photography as a Critical Tool
Gili Merin
Corrispondenze
Esercizi di empatia: i workshop di Francis Kéré
Alberto Pottenghi
Joint Effort
Assemble
Osservazione sensibile: conversazione con Ila Bêka e Louise Lemoine
Silvia Cipelletti
Preparare strumenti: Giancarlo De Carlo e l’ILAUD
Manuel Orazi
Rapporti
Il workshop ci ha salvato
Gianfranco Bombaci, Matteo Costanzo
Real Estate Architecture
Benoit Burquel, Thaïs de Roquemaurel, Martin Dumont
Tracce
Sull’opportunità di un manifesto: il terreno comune della Porto Academy
Conversazione con Amélia Brandão Costa e Rodrigo Costa Lima
Fabrizio Ballabio, Lorenzo Giordano
La dissipazione necessaria: W.A.Ve. e le esplorazioni progettuali
Conversazione con Carlo Magnani e Alberto Ferlenga
Vincenzo d’Abramo, Andrea Iorio