Eye n.106

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Si definisce "the international review of graphic design" e, in effetti, la rivista fondata nel 1990 da Rick Poynor e oggi diretta da John L. Walters può essere considerata un po' la bibbia del settore. Con cadenza trimestrale, Eye mette nero (e altri colori) su bianco le ultime tendenze in fatto di grafica. Il bianco, poi, non è lasciato al caso, ma è quello di tre diverse tipologie di carta che vanno a comporre uno dei magazine più collezionati e curati al mondo. 
Il focus della rivista sono la grafica e le arti visive, esplorate con approfondimenti, interviste, commenti, recensioni e immagini. 

Dimensioni: 24x30
Pagine: 100
Copertina: morbida in 
cartoncino Fedrigoni 250 grammi
Lingua: inglese

ISSUE 106 - THE TYPE SPECIAL ISSUE
Il centoseiesimo numero Eye è tutto dedicato al type design ed è, come si può immaginare, pieno di forme, lettere e immagini di lettere, ma anche di riflessioni. Lucas Sharp riflette sul fatto che il design dei caratteri riguarda essenzialmente forma, contorni e "la separazione dello spazio", mentre il design grafico è più "curatoriale".
Si parla poi della molteplicità di scritture e lingue rese accessibili tramite le nuove tecnologie. "Harmony and counterpoint" di Ferdinand Ulrich esamina le complesse e sfumate questioni che circondano la creazione di progetti in cui due o più scritture diverse sono obbligate a coesistere.
Visitiamo il Type Archive di Londra, un luogo in cui si potevano vedere non solo i manufatti della produzione dei caratteri, ma anche le macchine che li realizzavano, un ricordo dell'intensa attività di produzione e ingegneria che ha portato alla creazione dei caratteri metallici. Ora, la maggior parte del suo contenuto è stata catalogata, codificata a barre e messa in deposito. Parte della storia orale dell'Archivio è stata registrata in filmati per lo Science Museum; e il nostro articolo presenta le fotografie documentarie di Philip Sayer dei suoi ultimi mesi. 
"Phil Baines Remembered" rende omaggio a un designer la cui pratica e il cui insegnamento hanno riunito molti elementi: sperimentazione, tradizione e rivoluzione digitale. Luca Pitoni getta nuova luce sulla bellezza formale e sul pensiero sistematico che Anita Klinz (1923-2013) ha applicato al design di libri e collane di libri nel corso di una lunga carriera nell'editoria italiana. E troviamo una nuova rubrica fissa: le recensioni tipografiche.