Unseen Projects e Urbarïum nel Secret Mag Club di gennaio
Inutile far finta di niente, il 2020 è stato un anno che un po’ tutti siamo stati felici di lasciarci alle spalle, salutando il 2021 con un carico di auguri e buoni propositi probabilmente ben superiore al solito. In una sorta di blackout cognitivo collettivo, ci siamo illusi (per pochissimi minuti eh!) che allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre ci saremmo magicamente svegliati da un brutto incubo, ma ci siamo accorti presto che lo spazio che destiniamo alle meraviglie è rimasto più o meno confinato alla nostra mente e alla sua capacità di andare oltre e vedere sempre, tenacemente, qualcosa di migliore.
Per fortuna le parole e la carta ci allenano ogni giorni allo stupore e sono uno dei principali strumenti per farci cullare dai pensieri positivi.
Ecco perché nel nostro primo Secret Mag Club del 2021 abbiamo deciso di fare una doppia sorpresa ai nostri abbonati, ma anche un doppio strappo alle regole: a una zine d’artista, infatti, abbiamo inviamo anche qualcosa che si trovava già su Frab’s e che di fatto anziché alla lettura, “costringe” alla scrittura e all’osservazione. Dopo aver passato troppo tempo dentro le mura domestiche, il migliore augurio che ci sentivamo di fare era qualcosa che aiutasse a ricordare i viaggi, anche quelli vicinissimi che portano da casa al lavoro o al supermercato e che, a saper guardare, possono nascondere inaspettati tesori.
Ecco cosa c’era nel Secret Mag Club di gennaio
1) Per aiutarvi a osservare, a soffermare lo sguardo su ogni angolo della vostra o di altre città, ma soprattutto per augurarvi e augurarci di poter presto tornare a viaggiare, abbiamo deciso di inserire nel primo Secret dell’anno Urbarïum Semen che, per chi non lo sapesse, è il primo progetto pubblicato da Frab’s Publishing.
Ideato dalla graphic designer bolognese, Virginia Viapiano, Urbarïum è un taccuino molto particolare che ricalca gli antichi erbari monastici settecenteschi. Tra le sue pagine trovate un vero e proprio codice che, provetti “botanici urbani” nei nostri giorni, vi permetterà di raccogliere e imprimere nella vostra memoria luoghi e momenti. Dove, quando, con chi, con che condizione atmosferiche, ma soprattutto che sensazioni un luogo vi ha lasciato sulla pelle: potrete raccontare questo al vostro Urbarïum, corredando le parole con immagini, da disegnare o catturare con una macchina fotografica, ed ephemera (scontrini, biglietti del tram, foglie, menù… e qualsiasi altra cosa!).
Urbarïum è l’essenza più autentica di ogni vostro viaggio, ma è anche capacità di rallentare, una parola che amiamo molto e che forse oggi tutti dovremmo imparare ad accogliere nella nostra quotidianità.
2) Quello di gennaio è stato un Secret molto speciale. Insieme al nostro Urbarïum abbiamo deciso di farvi scoprire un piccolo progetto editoriale inglese realizzato da chi di progetti editoriali se ne intende parecchio.
Unseen Projects c-visual è una serie di zine dal piccolo formato (A5 per 20 pagine di pura meraviglia) che racchiudono un concentrato esclusivo di arte, una finestra sul mondo interiore di un artista ogni volta diverso. A produrle è c-ll-ct-v-ly, uno studio di graphic designer e ricercatori visuali che ha rifatto il look, e il design, ad alcuni dei più importanti e influenti media cartacei al mondo come Bloomberg, Finalcial Times, Domus e Vice solo per citarne alcuni.
Lo scopo di Unseen Projects è quello di fornire una visione informale e personale degli artisti e del loro lavoro. Si tratta di un progetto visivo di facile consumo, quasi fosse la pagina di un blog fisico, parole e immagini che si fanno tangibili e immediatamente collezionabili. Le zine hanno, infatti, tirature davvero limitate e noi, per il nostro Secret, arrivato ormai a diverse centinaia di iscritti, abbiamo scelto due numeri che sono stati ristampati appositamente per noi e che adesso potete trovare anche sul nostro store.
Il numero otto è il diario tenuto durante il lockdown dall’illustratore giapponese Yu Nagaba che scrive: "Attraverso queste illustrazioni, volevo mostrare come la vita e le apparenze delle persone comuni sono cambiate a causa del Covid-19". Una testimonianza, da custodire come un tesoro raro, di un momento destinato a entrare nella storia.
Il numero nove raccoglie invece i lavori dell’artista inglese Thom Atkinson. Ci ha colpiti perché si tratta di una riflessione inedita, per certi versi grottesca, sulla memoria storica che si fa mito e leggenda, feticcio e divertissement. L’autore raccoglie tra le pagine di questo progetto editoriale i modellini in scala 1:76 delle rovine di Airfix (azienda britannico di modellini in plastica fondata nel 1939) che diventano, tra sogno e misticismo, veri e propri simboli di devozioni e memoria di un passato mai vissuto, ma che non verremmo nemmeno mai vivere.
N.B. I nostri abbonati che avevano già acquistato Urbarïum (speriamo non ce ne sia sfuggito nessuno, se così fosse vi chiediamo scusa), hanno ricevuto un’altra rivista.
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