FMR n.5

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A quarant'anni esatti dall'uscita del primo numero e dopo una decina d'anni dalla sua chiusura, come una fenice che risorge dalle sue ceneri, è tornata "la rivista più bella del mondo", quell'FMR nata nel 1982 dalla mente di Franco Maria Ricci con lo scopo di dare all'Italia il primato della più bella rivista d'arte che si fosse mai vista. 
Quando nacque, nel 1982, fu accolta con stupore: raccontava le bellezze create dagli uomini in modo nuovo e spettacolare, reso possibile da una veste editoriale che non si era mai vista. Diventò in poco la rivista d’arte più diffusa del mondo.
I tempi sono cambiati, ma lo scopo di FMR resta lo stesso: stupire il lettore con l'eleganze e la bellezza della carta stampata di nicchia regalando un magazine da collezione elegante e dal gusto classico.
La nuova FMR si muove nello spazio e nel tempo senza confini dell’arte, dell’architettura, del design, ove ogni sorpresa, ogni avventura dell’occhio si trasforma in uno stimolo per la fantasia e per la mente.

ISSUE 5

Il Numero di primavera inaugura una rubrica del Premio Nobel Orhan Pamuk, “Il signor PA va al museo”: lo scrittore ci porta con sé nelle sue flânerie per i musei del mondo; in questa prima uscita, ci conduce al Metropolitan di New York a contemplare le Vedute di Roma di Giovanni Paolo Panini. Con lo stesso incanto curioso del signor PA, la nuova FMR si avventura nelle scoperte del suo secondo anno.

Il primo articolo ci mostra i barocchi edifici neo-andini del boliviano Freddy Mamani; firma il testo Marco Paladines, che con Mamani ha lavorato diversi anni. Poi si torna in Europa con i ritratti di piante di Lucian Freud, da poco riportati alla ribalta dall’autore del nostro pezzo, Giovanni Aloi; un intervento di Stefano Mancuso conclude questo articolo. Alvar González-Palacios, esperto di storia delle arti decorative, mostra alcuni meravigliosi tavoli di marmi e pietre commessi nella seconda metà del xvi secolo. Lo sceneggiatore Don Campbell ci offre il soggetto di una Serie in fase di sviluppo, Icarus, una storia dei primi voli dell’umanità: corredano il testo immagini di palloni aerostatici della seconda metà del xviii secolo e piatti dipinti sul tema delle mongolfiere dalla casa Fornasetti descritti da Barnaba Fornasetti e Stefano Salis. Infine un commovente articolo di Giovanni Mariotti, scritto in un respiro senza punteggiatura, ritrae il pittore macchiaiolo Silvestro Lega.