Come costruire una rivista cartacea: la struttura
Quali sono gli elementi da tenere a mente quando strutturi una rivista?
In questa guida troverai alcuni consigli utili e pratici per sviluppare al meglio il tuo magazine. Questa guida è semplicemente una checklist di alcuni elementi tecnici da tenere a mente quando realizzi un magazine, utile per non dimenticare alcuni dettagli che però sono molto utili ai lettori.
Come sempre però, prima di cominciare con la tue to-do list, una raccomandazione importante: se ti approcci alla creazione di un magazine, mettici tutt* te stess* e rendilo un oggetto desiderabile e dai contenuti unici e originali. C'è troppo banalità nel mondo per aggiungerne altra, è il valore della tua unicità a dare la forza giusta al tuo progetto.
Idea e concept
Il primo passaggio da affrontare è: perché vuoi fare una rivista? È vero, avere un proprio progetto soprattutto nel settore dell’editoria ha una certa allure, ma questo conta poco se a sostenerlo non ci sono un’esigenza vera e un’idea valida. Mi spiego meglio, poche riviste sapevano fin dagli albori come si sarebbero evolute e quale riscontro avrebbero avuto; tuttavia, avevano l'urgenza di esprimersi, di creare un territorio comunitario e attraversato dalla soggettività.[1] E questo ne ha consentito il successo.
Il concetto attorno a cui muoversi deve quindi essere chiaro, definito da precise inclinazioni. Da qui deriveranno un oggetto e uno stile precisi che ti consentiranno di creare la tua nicchia di interlocutori/trici.
[1] Marcadent Saul, Editoria come curatela, Marsilio editore, Venezia, 2020, p.88.
Autorevolezza
Sulla scia di quanto detto prima, tieni a mente che dovrai essere dentro il tema di cui vorrai trattare. Lo dovrai sentire tuo, conoscere e approfondire. Caratteristiche che sono sicuramente determinate dallo studio della disciplina, ma che sono ancor più influenzate da un’inclinazione e un istinto sinceri.
Per realizzare contenuti rari o comunque distinti bisogna essere un po’ ossessionati, mai sazi e sempre volenterosi di migliorarsi.
Chiarezza
Una volta che hai stabilito quali saranno le tue aree di interesse e in che modo vorrai trattarle, sarai anche pront* per esprimere la tua linea editoriale. Dalla tipologia di contenuti e contributi che ti impegnerai a selezionare fino al tipo di curatela e alla cadenza di pubblicazione che vorrai seguire.
Questo, all’interno delle dinamiche imprevedibili della creatività, ti aiuterà a tenere una linea di lavoro organica e ad acquisire autorevolezza.
Lo stile
La sperimentazione è uno dei denominatori comuni dei magazine indipendenti. Alcuni cambiano sempre formato o grafica, altri addirittura logo e titolo. Ma nonostante questo conservano uno stile e una sensibilità riconoscibili.
Se le riviste creano immaginari, stanze dilatate del nostro mondo, capaci di saperci sorprendere con nuove e audaci sperimentazioni, rimangono tuttavia alcuni capisaldi – primo tra tutti il come e quali voci vogliamo enfatizzare.
L'importanza di un flat plan
Crea un flat plan, fisico o online. Le pagine, infatti, dialogano tra loro e ciascuna di esse contribuisce a formare la pubblicazione nella sua interezza. Avere una visione globale di tutte le pagine, degli accostamenti e delle sequenze ti aiuterà a mantenere una narrazione più coerente. Dalla scelta degli spazi fino ai cambi di argomento, attraverso un flat plan potrai gestire con più facilità l’intero atlante visivo della tua rivista. Inoltre, avere un flat plan ti consentirà di tenere a mente i sedicesimi e gli ottavi di stampa.
Curate la copertina
A partire dalla rivoluzione industriale di fine Ottocento, le copertina incidono notevolmente sulla presentazione, comunicazione e vendita delle riviste. Le copertine, infatti, sono il primo elemento di design che fa trasparire l’anima di un magazine. Scegli quindi con cura quali elementi includere e come disporli; fai intravedere attraverso la cover il contenuto del magazine e rendilo così più accattivante.
Alcune delle cover più belle e riuscite vedono come protagonisti scatti fotografici iconici, altre illustrazioni o design nitidi e d'impatto. Tuttavia, non esiste un’unica formula vincente, se non quella di focalizzarsi su come presentare il proprio progetto, e che cosa si vuole suscitare.
Stile editoriale coerente
Il tone of voice e il target sono termini che nelle riviste indipendenti sono conseguenze dirette del progetto editoriale stesso. Mi spiego meglio, le pubblicazioni di nicchia sono spesso espressioni dei fondatori, basate su un claim di partenza estremamente forte e sentito. Per cui, i contributi e le terminologie sono scelte mirate e mai fuori pista.
Tuttavia, vale sempre il concetto di tenere a mente che il tono di voce utilizzato definisce lo stile editoriale. Per cui i contributi, seppur eterogenei, è bene che mantengano una linea comune. Questo ti consentirà di proporre un progetto tematicamente interessante e dai contenuti specialistici. Nel caso poi volessi cambiare stile o deragliare un po’, ricordati di accompagnare i tuoi lettori/lettrici.
La forma
Il titolo di un magazine
Il titolo fa parte, come la copertina, degli elementi di presentazione di una rivista. A volte può persino diventare il simbolo di riconoscimento.
Consapevole di questo sei comunque liberissim* di cambiarlo, sia nella posizione che nel font. Ma, allo stesso tempo, ti consigliamo di lavorare sulla comunicazione del numero, puntando a renderlo riconoscibile volta per volta.
Un esempio recente è l’ultima pubblicazione di Mulieris: il classico logo in alto nel centro è scomparso, al suo posto troviamo il titolo del numero della rivista; il nome lo troviamo a caratteri piccoli con un font minimale nel retro della copertina in basso e nel centro.
Coverlines
Un tempo gli strilli di copertina erano di moda e in alcune riviste di cronaca rosa lo sono ancora; tuttavia noi non li riteniamo necessari. Anzi a volte, se gestiti in modo spiccio, rendono cheap l'aspetto di una rivista. Al loro posto, ti consigliamo di sperimentare e far si che il/la direttor* creativo e il/la graphic designer si esprimano liberamente.
Buffalo zine issue 20 è un esempio ben riuscito del connubio tra strilli di copertina e creatività. In questo caso, i numerosi strilli di copertina presentano sicuramente i contenuti, ma contribuiscono anche a creare l’ambiente del magazine.
Strapline
Prova a descrivere il tuo magazine in dieci parole. Non necessariamente le dovrai rendere pubbliche, ma ti torneranno utili per tenere traccia di chi sei e di che cosa ti interessa fare. Può sembrare una banalità, ma a volte nel turbinio della progettazione e dei lavori che si sommano, è facile perdersi e confondersi.
Prezzo
In copertina puoi decidere di pubblicare il prezzo di vendita. Tuttavia, ti suggeriamo di non farlo, così da lasciare maggiore libertà ai rivenditori di stabilire il prezzo al pubblico.
In questo caso, tieni presente che il prezzo di vendita al rivenditore dovrebbe essere del 20/25% più basso; inoltre, fissa un prezzo di copertina così da mantenere uno standard comune ed evitare che il tuo magazine venga svalutato.
ISSN
È il codice numerico che contiene tutte le meta-informazioni relative alla tua rivista. Qui troverai la guida specifica Frab’s su che cos’è l’ISSN e come ottenerlo.
Codice a barre
Una volta acquisito l'ISSN, inserisci un codice a barre per il corretto passaggio a scanner delle riviste con automazione nei sistemi gestionali di casse dei venditori fisici. Una volta si usava metterlo in copertina; oggi per un aspetto più ordinato ti consigliamo di metterlo all'interno, soprattutto per le tirature più limitate (<1000).
Numero dell'edizione/ data del magazine
Ultimo ma non per importanza, ricordati di inserire il numero o in copertina o nel colophon. Questo renderà i numeri della tua rivista riconoscibili l’uno dall’altro e ne aumenterà la collezionabilità.
Se il magazine è a tiratura limitata, numera le copie – anche a mano. Un esempio è l'ultimo issue di 'Tina.
Colophon
È la sezione dedicata ai contatti dello staff editoriale, dell’editore e dello stampatore, alle informazioni pubblicitarie, e alle informazioni sul tipo di carta utilizzata, etc.
Lettera dell'editore
Generalmente va inserita dopo il colophon e prima dell’indice. In questo spazio, l'editore da il suo benvenuto e introduce il lettore ai contenuti e alle scelte prese in merito. Per quanto esigua, è una parte fondamentale perché spiega il tema di tutto il numero ed è attorno a lei che si ramificano i contenuti.
Nei casi in cui ciascun numero della rivista venga dato in mano a direttori creativi diversi, ti consigliamo di inserire anche la lettera del direttore creativo. Per esempio, in A Magazine curated by.
Indice dei contenuti
È il classico indice dei contenuti, numerato o puntato. Ma se vuoi sperimentare puoi disporlo come un atlante visivo, utilizzando solo immagini e/o parole. Se poi vuoi andare oltre, prova con una mappa dei contenuti più interattiva e altre forme che coinvolgano il lettore. A proposito, ti consiglio di dare un'occhiata a November magazine.
In ogni caso cerca di far orientare i tuoi lettori/lettrici - tu conosci tutti i contenuti e la loro disposizione; chi ti legge, no.
Più cover per uno stesso numero?
Nel caso tu abbia più di una copertina per uno stesso numero, dedica una sezione che riepiloghi le immagini adottate per le varie cover. Alcune riviste dedicano molto spazio a questo, dando una pagina a ciascuna cover; altre invece compongono una tabella visiva in un massimo di due pagine. Questo è a tua discrezione.
Raccontate le vostre copertine
Poiché molte copertine sono veri e propri lavori d’artista, dedica almeno qualche riga che le descriva. È un'operazione che richiede poco tempo, ma fa acquisire valore alle vostre cover.
Un magazine che fa sempre questa operazione è Linkiesta Etc.
Pagine dei contributor
Una pagina in cui nominare e dare cenni sul profilo di tutti coloro che hanno contribuito alla rivista, dai fotografi agli illustratori e agli autori/autrici degli articoli. Puoi mettere anche una foto e i contatti di ognuno di loro. A proposito, vedi 032c Magazine.
Numerazione delle pagine
La numerazione delle pagine aiuta il lettore a orientarsi. Se vuoi un layout pulito, inseriscila solo dove è presente il margine e tralasciala dove ci sono immagini a taglio vivo. Tra i vari esempi, ci sono magazine, come Alla Carta, che limitano molto la numerazione di pagina, inserendola praticamente solo all'inizio e alla fine.
Credits
Da non dimenticare, scrivi in ogni immagine o foto (o editoriale se abbiamo più immagini dello stesso fotografo) i crediti degli autor* di ciascun contributo.
La magia
Ci sono alcuni elementi che per quanto non abbiano regole così definite, hanno una certa rilevanza nel determinare il successo di un magazine. Questi hanno a che fare con il saper avere un occhio attento, e la capacità di saper creare uno spazio bello, abitabile.
Bellezza
Fai un magazine bello, cerca la bellezza. Questo non significa attenersi a canoni predefiniti, ma seguire la propria sensibilità, curarla nei minimi dettagli e darle una forma viva e universale. Non lasciarti intimorire, non abbandonarti a formati predefiniti, cerca la tua struttura e un dialogo tra le pagine. Così, anche i contenuti più trash o a bassa definizione avranno un senso e nel complesso non potranno che risultare bene.
Community
Le riviste indipendenti sono luoghi trafficati, luoghi dove i/le creativ* si incontrano e incrociano le loro abilità e conoscenze. Ma sono anche luoghi che accolgono chi vi si approccia da fruitore, perché dalle parole soggettive e dagli intenti dell’editor e dei vari creativ* si apre un spazio che accoglie persone con sensibilità e interessi affini. Una rivista indipendente riuscita creerà in modo naturale nicchie sociali, culturali e geografiche al cui interno certe persone sceglieranno di stare e partecipare.
Social e web
Internet è una piazza importante per chi inizia un progetto. Attraverso i social media, soprattutto Instagram e TikTok, e il web in generale, potrai arrivare a più persone e ampliare la tua community.
Scegliere di essere presenti anche sui social media è scegliere di porsi su uno scaffale in più con energie e contenuti leggermente diversi dal cartaceo. Uno sforzo sicuramente aggiuntivo ma che in molti casi aiuta la vita e lo sviluppo dell’intero progetto editoriale.
Perché creare il tuo magazine
Terminato questo breve elenco, speriamo di averti dato qualche suggerimento utile. Tuttavia, il consiglio più importante che ci sentiamo di darti è quello di fare una rivista perché hai qualcosa da dire e a cui tieni davvero. Crea una rivista perché senti il bisogno di progettare uno tuo spazio da condividere, crea una rivista perché hai voglia di sperimentare e di scardinare le regole adattandole a modo tuo. Su Frab's trovi diverse riviste che rimettono mano alla to-do-list descritta sopra, ma che nel farlo conservano un'integrità editoriale che fa sì che il loro progetto risulti quanto più riuscito e apprezzato.
Consigli di lettura e how to make a magazine
Prima di lasciarci, ecco qualche consiglio di lettura:
- Mag Jam, una rivista e una bussola per orientarsi all’interno della stampa periodica di nicchia. Dentro trovi consigli pratici, tra cui reference grafiche e storiche;
- Fanzine culture, un libro e un manuale che ci spiega che cosa è una fanzine, perché nasce e cosa significa lavorare all’interno del settore editoriale;
- Editoria come curatela, un libro per conoscere, capire, studiare le riviste. Un testo che ti aiuterà a guardare il mondo dell’editoria indipendente con un occhio più consapevole;
- So You Want To Publish a Magazine?, un testo che ti aiuterà a sviluppare la tua idea, seguendoti passo per passo;
- magCulture: New Magazine Design, un testo che esplora gli ultimi trend design all’interno dell’editoria indipendente;
Altrimenti per un approccio diretto e seguito, iscriviti ad uno dei costi How To Make a Magazine che organizziamo due volte all'anno o richiedici di avere accesso alla registrazione delle lezioni.
Ora vi salutiamo, ma aggiornateci sui vostri progressi e… Buona Stampa!