InCf n.3

¥4,500

inCf, acronimo di "in chief", è una nuova rivista indipendente italiana di arti visive.
La particolarità del magazine, da cui deriva anche il suo nome, è che ogni numero è affidato a un diverso editor in chief che propone il tema dell'edizione che cura e con il quale la redazione definisce la linea editoriale e sviluppa i contenuti.
Il primo numero è diretto da Luca Santese, fotografo e co-fondatore del collettivo Cesura insieme a due editor at large, Nicola Patruno e Nicola Turrini. Con loro Santese hanno scelto di affrontare il tema dei Recording-Based Media, ovvero quei dispositivi tecnici che hanno la capacità di fissare su uno specifico supporto un fenomeno visivo e/o acustico e, conseguentemente, di riprodurlo in modo potenzialmente infinito.

ISSUE 3
Il Cambridge Dictionary definisce il Sunday Best come “i tuoi vestiti migliori, che indossi nelle occasioni speciali”. L'espressione ha origine nella cultura cattolica, dove gli abiti migliori erano riservati esclusivamente alle funzioni religiose e domenicali. Indossare abiti belli, puliti ed eleganti era da molti considerato un modo per esprimere la propria riverenza verso Dio, mentre per altri diventava un'opportunità per impressionare i membri della comunità e mostrare il meglio di sé.  In questo nuovo numero della rivista inCf abbiamo preso il concetto di “Sunday Best” come punto di partenza per riflettere sulla nostra contemporaneità. Partendo dall’opposizione tra workwear e Sunday outfit, ci siamo concentrati sul confronto tra la funzione e l’estetica degli oggetti, chiedendoci come e quali siano gli elementi attraverso i quali esprimiamo oggi la nostra idea di “Sunday Best”. Se l'abbigliamento da lavoro è definito dalle sue caratteristiche prestazionali e di comfort, il Sunday Best è, al contrario, caratterizzato dalla sua estetica e dalla scarsa funzionalità. Abbiamo quindi analizzato come, nella nostra società dei consumi di massa, l’estetica degli abiti e degli oggetti sia diventata sempre più importante rispetto all loro funzionalità e durata, e come questo fenomeno si sia intensificato dagli anni ’80 fino ai giorni nostri con l’esposizione ai social media.

Lingua: inglese con traduzione in italiano