C-Site n.4 - Distance

¥8,800

Terribilmente consigliato a chi si occupa tutti i giorni di graphic design e vuole sapere cosa succede dall'altra parte del globo, nel mondo della carta. 
C-Site (C = conversazione) è un magazine completamente artigianale, realizzato a mano dallo studio di graphic design contemporaneo Ori Studio ed edito da Dainprint, entrambi con sede a Pechino. 

Si tratta di un progetto estremamente "sperimentale" perchè costruito su un piano diametralmente diverso da quello che siamo abituati a conoscere anche su Frab's. Nasce, infatti, dalla destrutturazione dell'idea classica di rivista e di intervista (oggetto principale del prodotto) che molti magazine indipendenti contemporanei portano avanti.

I primi 3 numeri sono stati costruiti così:
Dato un tema vengono coinvolti designer, architetti, fotografi, grafici e altri professionisti principalmente asiatici ai quali viene chiesto di svilupparlo creando un'interconnessione tra di loro in una sorta di "intervista sequenziale", in un formato così descrivibile con linguaggio matematico: (a → b) , (b → c) … (j → a) . In sostanza il personaggio a racconta la sua visione sul tema a cui è dedicato il numero, poi si rivolge a b ponendogli un quesito al quale b risponde dando la propria interpretazione e formulando poi il proprio quesito a c.

Con C-Site dimenticate il classico (e per certi versi comodo) formato di rivista perchè siamo chiamati a interagire, armati di tagliacarte, per scoprire i testi nascosti nelle pagine a doppia foliazione.
Se il formato è incredibile, la sua grafica non è da mano con un layout all'avanguardia, ma pulito, lineare, quasi metafisico.

Edizione limitata
Stampato a Gennaio 2023
Dimensioni : 19x24,7x1,7 cm
Contenuto: 208 pagine 
Stampa: Offset
Design: ori.studio
Editore: da大 in print
Lingua: Inglese con traduzione cinese e giapponese

ISSUE 4 - DISTANCE
Camminando in un paesaggio, se ti fermi un attimo, è possibile vedere segni di "distanza" nell'ambiente circostante? Forse è il gradiente di colore che si scurisce nel lago a causa del graduale cambiamento di profondità, o l'eusocialità mostrata dalle formiche sotto di noi che agiscono come un piccolo specchio del nostro mondo. O la lenta transizione dalla vecchia vegetazione alla nuova vegetazione. O l'aria che si assottiglia con l'aumentare dell'elevazione. O forse è la differenza di suono e consistenza mentre passi dalla terra ricoperta di muschio alla ghiaia asciutta. A pensarci bene, sono tutte queste varie distanze che costruiscono il paesaggio di fronte a noi?

La parola "distanza" all'inizio appare come qualcosa che notiamo raramente, eppure se guardiamo più da vicino la troviamo ripetuta ancora e ancora nelle nostre conversazioni e nei nostri scritti. Quando diciamo che non c'è distanza tra noi e gli altri, ci riferiamo in realtà all'essere in prossimità di ciò che è di fronte a noi? “La distanza è la possibilità di vedere. Per poter vedere, ho bisogno di distanza dal mio oggetto” (Jun Miyagawa).

Nella comprensione di ciò che ci circonda, le relazioni tra noi e tutti gli altri sono definite dalla distanza. All'interno delle nostre percezioni il noto e l'ignoto si sovrappongono. La distanza ci permette di vedere le relazioni cognitive intangibili che condividiamo con l'altro, e la distanza estrema o la sua mancanza (vicino e lontano) compromette la nostra capacità di vederle.

Qual è lo stato induttivo che si frappone tra noi e la distanza? La distanza ha un contorno materiale? Come si misura la distanza tra l'atto della creazione e il suo risultato? Quali sono le condizioni e le prospettive che producono distanza? Quali condizioni fanno sentire la scomparsa o l'apparizione della distanza? Quali tipi di relazioni dinamiche esistono tra tempo, spazio e distanza? La distanza può essere libera dal tempo e dallo spazio? La distanza può essere riprodotta? La distanza equivale alla relazione? Tutta la materia è in qualche modo divisa? Assenza o pausa e distanza hanno significati equivalenti? Può un collettivo essere definito dalla distanza al suo interno? Cosa c'è oltre i confini della distanza? Esistono distanze sovrapposte? La distanza ha un'antitesi?

Nuovo formato dal numero 4
Da questo numero C-site diventa un dialogo interdisciplinare anonimo tra 10 persone la cui identità viene nascosta l'una all'altra, solo per essere rivelate alla sua conclusione. Questo è un esempio di “distanza”, un confine che crea una relazione tra dialogo e tema. Questa dinamica può essere vista anche nella forma di questo libro; proprio come questi dieci collaboratori parlano schiena contro schiena, questo libro è diviso in due metà distinte poste schiena contro schiena: le loro direzioni contrastanti, verticale e orizzontale, definiscono un confine fisico che le separa.