Errant Journal n.6

¥4,600

Errant Journal è un magazine culturale e politico liberamente ispirata alla nozione di Poetica della Relazione di Édouard Glissant in cui vengono opposte le idee di centri, linearità, radici e dicotomia. Errant, che significa sia "deviare da una norma accettata" che "errare", rappresenta un modo per liberarsi dall'idea di identità basata sull'origine e dalla possibilità di possedere una totalità di conoscenze. Non è mai l'obiettivo sapere tutto, vedere e capire qualcosa nella sua interezza. Invece, una persona "errante" rifiuta l'universale e sfida l'idea che il mondo sia trasparente e spiegabile.

Errant Journal è un concept di Irene de Craen, realizzato in collaborazione con Framer Framed, una piattaforma con sede ad Amsterdam per l'arte contemporanea, la cultura visiva e la teoria e pratica critica. 

Issue 6 - Debt
Errant Journal n.6 affronta il tema del debito per sfidare l'idea che sia qualcosa di razionale, naturale o inevitabile. I contributi del numero affrontano i modi in cui il debito e il suo linguaggio esercitano potere su di noi e organizzano l’obbedienza; dal suo ruolo nella geopolitica alle sue associazioni con la vergogna e il senso di colpa attraverso connotazioni morali e religiose. Insieme rivelano come il personale sia sempre connesso allo strutturale. Il numero presenta anche contributi che affrontano modi di pensare al debito al di fuori dell’egemonia occidentale/neoliberale e introducono esempi di resistenza alla violenza e alla disuguaglianza inerenti al debito. Abbiamo dedicato ulteriore spazio in questo numero per affrontare l'intensificarsi della lotta per la liberazione della Palestina e le sue relazioni con il debito/colpa e la finanza.

Collaboratori: Ian Beattie, WEB Du Bois, Sultan Doughan, Toon Fibbe, Ibrahim Kombarji, Levi Masuli, Jamie McGhee, Kristina Millona, ​​Bahar Noorizadeh, Falke Pisano, Taring Padi, Dalia Wahdan.