TBD n.4
TBD è una rivista italiana di arte contemporanea nata con l'intento di interrogare l'epoca contemporanea attraverso l'arte.
ISSUE 4 - Cattiva Luce: vol.1 BUIO!
CATTIVA LUCE, quarto numero di TBD Ultramagazine, indaga la dimensione produttiva, politica e narrativa della luce, sia naturale che artificiale. Composta da tre volumi, CATTIVA LUCE è una trilogia che si concentra sulle modalità con cui la luce viene impiegata, arginata e sfruttata dalle tecnologie nel presente e su come viene immaginato il suo utilizzo per la società del futuro.
BUIO!, il primo volume della trilogia, riflette sul controllo sociale esercitato attraverso la luce, sulla capitalizzazione del sonno e del riposo. La notte, momento di sospensione del quotidiano, punto cieco che sfugge alle pretese di controllo e alle necessità produttive imposte dal lavoro, è stata cancellata dalla modulazione artificiale negli spazi abitati, dall'utilizzo costante di app che operano una collezione di dati biometrici e dall'impiego di termocamere a infrarossi, in favore di un regime di visibilità costante e all'ordine del giorno.
La luce, da sempre regolatrice dei ritmi biologici e sociali dell'essere umano e di altre specie animali, diviene materia dal cangiante significato quando la tecnologia ne permette la riproduzione su vasta scala. Nella storia dei dispositivi d'illuminazione, per esempio in ambito urbano, è stato di frequente suggerito che un luogo illuminato è un luogo sicuro. Soprattutto è un luogo adatto alla socialità e alle pratiche di consumo, ben oltre i limiti imposti dalla luce solare. Nella contemporaneità la luce viene utilizzata letteralmente ad ampio spettro, dal visibile a occhio nudo all'infrarosso, inaugurando un'epoca in cui diviene sempre più complesso sottrarsi tanto a un'illuminazione simbolica quanto a una concreta.
BUIO! vuole indagare i processi di sfruttamento della luce, i posizionamenti critici proposti e attraversati dalle pratiche artistiche che ne impiegano i funzionamenti, enfatizzando il modo in cui arte e tecnologie hanno ragionato sulla capacità della luce di plasmare luoghi e corpi politici.