Notebook, una vetrina sperimentale su arte, bellezza e cultura del cinema
E’ vero, si dice che giudicare un libro dalla copertina sia un approccio un po’ superficiale, ma sappiamo benissimo che, soprattutto nella nicchia dell’editoria indipendente, cover, formato, tipo di carta e rilegatura giocano un ruolo fondamentale nella fase di innamoramento. Per noi l’involucro di un magazine è parte integrante del progetto editoriale, tanto quanto la scelta dei contenuti, l’impaginazione e la grafica.
Il terzo numero di Notebook ci regala una copertina in bianco e nero che fa sognare ad occhi aperti, sintetizzando in un’immagine l’essenza del cinema. Quel bagliore che illumina il volto ritratto ci svela solamente una parte della scena, lasciando viaggiare l’immaginazione nell’oscurità che lo circonda. La luce vuole suggerire un’interpretazione senza dare risposte, rimanere evocativa e proprio per questo da essa affiora quella magia cinematografica di ipotizzare mondi altri. La forza di questa immagine sta nel buio, nel non visibile, nel non raccontato e quindi nello spazio della fantasia. Per chi non la conoscesse già, Notebook è una rivista che si rivolge agli amanti del cinema, a cinefili e cineasti, a chi il cinema lo vive ma soprattutto a chi lo sogna.
Creato, redatto e pubblicato da Mubi, Notebook è l’estensione cartacea della piattaforma streaming con il catalogo più indie in circolazione: dai classici ai contemporanei, un’accurata selezione di pellicole d’autore e indipendenti da ogni angolo del globo. Si parla chiaramente di cinema, ma non immaginiamoci una raccolta di recensioni dei film più discussi del momento o interviste ai relativi cast. L’approccio è all’avanguardia. La rivista è a tutti gli effetti una vetrina sperimentale sull’arte e sulla cultura cinematografica, attraverso la quale gli editori mirano a stimolare delle riflessioni su tutto ciò che gravita attorno al mondo della settima arte.
Per questo numero nello specifico vengono affrontati due temi pervasivi, ma allo stesso tempo sfuggenti, che concepiti separatamente si scoprono dialogare reciprocamente durante la lettura: tempo atmosferico e sabotaggio. All’interno troviamo ad esempio un dialogo tra i due pionieri del filmmaking Frank Hurley e Herbert Ponting, che raccontano di quando hanno rischiato tutto per portare a casa delle riprese girate in un ambiente tanto inospitale quanto spettacolare come l'Antartide. Con un taglio più filosofico e intellettuale troviamo anche un interessante auto-dibattito di un critico sul disprezzo di Godard.
Come se non bastasse una ricerca così accurata dei contenuti, anche il design editoriale non è da meno. Meravigliosa la scelta di inserire diverse tipologie di carta (una lucida e una opaca) per differenziare le sezioni tematiche del numero. Dalle pagine traspare la cura dietro a ogni texture, fotografia, pacchetto di testo, ma soprattutto l’insieme pulito e armonioso che ne risulta in stampa. Il tutto è coronato da una rilegatura svizzera che aggiunge quel tocco di ricercatezza al progetto.
Con il suo approccio all’avanguardia, l’attenzione ai dettagli e la cura nella realizzazione, Notebook è un progetto editoriale che ha tutte le carte in regola per essere inserito nella nostra collezione e non può assolutamente mancare ai cultori della settima arte. Noi lo adoriamo.
Trovi QUI il terzo numero di Notebook.