Dàme n.3

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Un magazine necessario che tratta del corpo delle donne (includendo con questo termine la comunità LGBTQIA+) da diversi punti di vista - esperienze personali, progetti artistici e fotografici, collezioni di moda - con lo scopo di creare un dibattito intorno a normalizzazione ed accettazione del proprio corpo, prevenzione alla discriminazione, confini genere, sessualità, inclusione, ma anche sul ruolo che giocano moda e cultura nella percezione di sé e degli altri.
L’obiettivo, quindi, è quello di rappresentare un cambiamento attraverso l’editoria indipendente, per lottare verso una giustizia sociale in cui le diversità fisiche, di genere e provenienza non siano sostenute come tali, ma tutelate perché qualità essenziali per arrivare a una piena inclusione.
La body positivity non è affrontata nel magazine nella sua accezione mainstream e non è divulgata in maniera ‘urlata’ ed ‘imposta’. La body positivity a cui Dàme auspica è quella originale, volta a smantellare il concetto di bellezza e i canoni della performance femminile. Dàme non ‘urla’ agli altri di amarsi incondizionatamente: cerca di riscrivere semplicemente il modo di rappresentare la donna nei media di oggi affinché la diversità diventi la normalità e sceglie la carta stampata per divulgare questa nuova rappresentazione.  
Tra le pagine di Dàme è possibile trovare approfondimenti e interviste a donne comuni, designer ad artist*, che riflettono sul rapporto con il proprio corpo e quello degli altri e la propria esperienza in quanto esseri umani.

Dimensioni: 23.5 x 16.5 cm
Pagine: 180
Lingue: Italiano + English

ISSUE 3
Dàme 03 sposta la sua attenzione sui capelli. Perché abbiamo scelto questa specifica parte del corpo? Siamo partiti da due semplici domande: "Cosa rappresentano i capelli per una persona? E cosa dicono i capelli di una persona e della società in cui vive?" Abbiamo così approfondito il simbolismo e i significati culturali che i capelli hanno assunto nel corso dei secoli.
Fin dai tempi dell’Homo sapiens, i capelli sono stati un modo per esprimere chi siamo, una testimonianza visibile della nostra evoluzione nel tempo. La criniera è un simbolo universale, un linguaggio diretto e immediato che distingue l'umanità dagli animali. La storia ci insegna anche che i capelli possono essere un simbolo di libertà o oppressione, servire come strumento politico e rappresentare l’identità. Come ha scritto Primo Levi: "Non possediamo più nulla: ci hanno portato via i vestiti, le scarpe e perfino i capelli", individuando nell'atto della rasatura uno dei primi mezzi per cancellare l'individuo, come se, rimuovendo i peli dalla pelle, la testa, anche la propria identità è scomparsa. Ma i capelli vanno oltre. Porta con sé le profonde domande dell’umanità legate alla religione, al potere, alla politica, alla sessualità, ai concetti di mascolinità e femminilità e alla discriminazione di genere. Per questo motivo rappresenta allo stesso tempo motivo di orgoglio e, allo stesso tempo, può evocare vergogna e disagio.
Con questa terza edizione di Dàme il tema dei capelli torna al centro del dibattito, esplorandone i significati culturali e affrontando i tabù che si nascondono dietro questa parte così importante del nostro corpo, dall'alopecia e i capelli bianchi, ai capelli afro e allo hijab.