Flâneur n.9

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La parola francese Flâneur, resa celebre dal poeta simbolista Baudelaire, indica una persona che vaga oziosamente tra le strade di una città per il puro piacere di godere del paesaggio. 
Nomen omen, la rivista Flâneur fa esattamente questo. Libera e indipendente, in ogni numero si concentra su una strada raccontandocene anima, complessità, natura frammentata e strati attraverso un approccio letterario. 
Il contenuto della rivista è prodotto con e per Flaneur da artisti di tutte le discipline usando un approccio collaborativo, impulsivo e non convenzionale. 

ISSUE 9 - PARIGI
Cosa potrebbe esserci di più ostile al flaneuring di un'autostrada? Eppure abbiamo camminato. Insieme a quattro curatori e collaboratori di molte discipline abbiamo cercato di afferrare questa circonvallazione che segna i confini della città di Parigi, strato dopo strato – e abbiamo trovato una strada dove c'è molto in gioco e una strada di molte voci.
Pubblichiamo questo numero in occasione del 50° anniversario del Boulevard Périphérique. La tangenziale è una bomba. È un po' antiquata, ma non importa perché ha tutto; è troppo grande per fallire, è essenziale e non troveranno nulla per sostituirla. Ma la tangenziale è agli ultimi piloni, sta lentamente svanendo, sostituita dai rumori delle feste e dalle grida di protesta.
Questa strada non solo ci porta al confine del centro di Parigi e alla domanda su quale sia il rapporto del suo potere centralista con le città vicine, ma ha un significato nascosto nella parola boulevard che va al di là del suo fascino borghese: una frontiera, un dispositivo di controllo, una fortificazione. Dato l'enorme impatto che l'urbanistica parigina e la narrazione hanno avuto su altre città, è una strada che mette in evidenza le urgenze che la trascendono.
Dagli effetti della rapida gentrificazione del piano Grand Paris e dei prossimi Giochi Olimpici, alla violenta storia coloniale che rimane presente negli spazi pubblici, dall'immaginario museale spesso associato a Parigi, alle realtà concrete delle sue periferie, dall'inquinamento alla potenzialità dell'ascolto dal basso, dalla geometria nascosta del potere centralista all'immaginazione del pensiero arcipelagico.
C'è molto in gioco. Ed è quella dinamica, quel passato, questi futuri, che stai per trovare in questo numero.