A metà strada tra il catalogo di mostra e la rivista d’arte tout court, Mudec United è un progetto editoriale del Mudec - Museo delle Culture di Milano - che estende lo spazio del museo verso la città e le situazioni culturali circostanti. Si allontana dall'istant book, forma ormai popolare tra i cataloghi di mostre, e va in una direzione più ampia: riflette ed espande i contenuti di una mostra attraverso la coralità di più voci poste attorno a un unico tema. 

 

La rivista d’arte come ramificazione della mostra

I contenuti che compongono la rivista sono eterogenei, ci sono articoli, macro delle opere, collage e fotografie inedite. Ognuno di essi è riflesso ed espansione della mostra: ne arricchisce il tema, creando nuove derive.
Sfogliando le pagine, l'impressione è quella di avere tra le mani una monografia dai risvolti inaspettati rispetto a quanto visto in mostra. Il magazine contribuisce infatti a ridisegnare il profilo del museo, spostandone il baricentro fuori dalle sue pareti e formando uno spazio espositivo trasversale. 
Il titolo del primo numero e della mostra a cui fa riferimento ne chiarificano l'approccio alludendo all'immagine dell'arcobaleno: Rainbow. Colori e meraviglie fra miti, arti e scienza. Vale la pena dire che quest'ultimo è stato ripreso da The Rainbow Show realizzato a San Francisco nel 1975, un evento interdisciplinare che nacque dall'intersezione di spazi culturali eterogenei.

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Mudec United, Rainbow ed Exposure 

Proprio perché ogni numero fa riferimento a una mostra diversa, la struttura interna varia molto dal punto di vista grafico e cromatico. Rainbow spicca per i suoi colori sgargianti e i testi impaginati secondo la forma dell'arcobaleno;

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Exposure. Arte, culture, moda dentro e fuori la vetrina è più rigido e introspettivo, e come una vetrina richiama il tema dell’esporre e dell’esporsi. 


 

In comune, però, entrambi i numeri hanno un formato semplice: rilegatura classica e copertina schematica e minimale. Per quanto riguarda i contenuti, essi differiscono per la tematica ma vengono trattati con il medesimo approccio curatoriale e riflettono su temi passati e contemporanei. A proposito, nel primo numero l’arcobaleno è trattato sia da un punto di vista artistico e mitologico che tecnologico e scientifico; mentre nel secondo numero si affronta come l’essere umano si pone ed espone nei confronti della Terra.

 

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In conclusione se spesso ci chiediamo qual è il senso di fare un magazine, è in casi come questo che troviamo delle risposte: la direttrice del museo Marina Pugliese e il direttore editoriale Carlo Antonelli hanno creato uno spazio cartaceo di dialogo e curatela che ampliasse i confini del museo. 

In ultimo, vi consigliamo di guardare anche questa breve intervista di spiegazione.

A presto,

Frab’s.

February 19, 2025 — VALENTINA ANGELI

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