MacGuffin è una rivista per grafici, designer e architetti che vi stupirà per la profondità con cui analizza i singoli temi che danno il titolo e la specializzazione alle sue edizioni, dal lavello alla corda, dal letto alla finestra, per arrivare in questo numero 6 alla palla. MacGuffin traccia in ogni suo volume storia, anamnesi e dettagli di oggetti apparentemente comuni per dargli significati non banali e guardarli da un lato un po' meno considerato. 

Non dovete essere appassionati di palle per parlare di palle. Ma il sesto numero di MacGuffin è un succulento bottino per chi deve avere a che fare o prendere ispirazione dalle rotondità di qualunque genere. 

 

MacGuffin cover

Gli autori esordiscono spiegando che l'intento di questo numero è affrontare il tema "the ball", e che loro non appartengono "a quel gruppo di persone che vede la ruota come la più grande invenzione dell'umanità". Kirsten Algera e Ernst van der Hoeven fanno notare come la palla rappresentasse il mondo con cui giocavano a pallone le antiche divinità greche, un oggetto che non ha la semplice funzione di rotolare, ma ha una sua anima interiore.

Da queste parole parte un excursus molto dettagliato di testi ed immagini sulla storia della palla in funzioni non convenzionali. Avete idea di quante migliaia di persone facciano ogni anno la fila per un posto da raccattapalle nei campionati di tennis più importanti al mondo? Sapevate che le balle di tumbleweed, le mitiche balle rotanti nei deserti dei film Western sono in realtà una geniale invenzione della natura per diffondere semi? MacGuffin, nelle sue prime pagine di "storia" della palla è tutto un dettagliare con dovizia di particolare curiosità che probabilmente avete sempre trascurato riguardo alle palle.

Addentrandosi invece negli oggetti, se quella della penna bic è una storia ormai ben raccontata, più interessante è la dissertazione di Pol Esteve sulla Disco Ball, quella palla luccicante che dagli anni '60 è un must have di ogni discoteca. Nell'ottica dell'autore questa "luna a specchio che danza con un sole artificiale" non è altro che l'oggetto più valido atto a incarnare e rendere vive le differenze razziali, di genere, di orientamento sessuale all'interno di corpi umani. Facendoli danzare assieme, risaltandone le differenze. 

Le palle sono anche storie di successo, che paiono sfortunate ma forse non lo sono. E' la fantozziana vicenda della Harvey Ball.

Harvey Ball

Si, questo apparentemente semplice antenato degli smiley moderni, ogni anno fa incassare a chi ne ha la proprietà intellettuale 130 Milioni di Dollari, per l'inspiegabile diffusione di oggetti come i cuscini trash che invadono i bar delle soste in autostrada. Ebbene, di fronte a tanta magnificenza del marketing, questo viso simpatico e mite nato come campagna pubblicitaria per trasmettere fiducia ai propri clienti da parte di un'azienda americana, è il simbolo di una beffa colossale. L'inventore fu Harvey Ball, che per tanto lussuoso reddito futuro all'epoca vendette la sua idea per la cifra di 45 Dollari. 

A metà del volume MacGuffin si trasforma, entra nell'architettura, nelle città e nei palazzi, decine di pagine con fotografia e didascalie di opere in giro per il mondo compiute e non che hanno la sfera come tema dominante. Parla della palla di "Biosfera 2", il progetto fantascientifico di un manipolo di visionari americani di vivere in un megacapannone invaso di specie vegetali da loro generato estraniandosi dal mondo, salvo poi scoprire che l'indole umana rende uomini e donne fragili e cattivi allo stesso tempo, facendo fallire il progetto. MacGuffin-Soccer ball

Mentre leggete MacGuffin sotto le vostre dita scorre una carta leggera e morbida, con immagini a tratti pastellate che raccontano l'altra metà di cose che con le semplici parole non si possono dire e che sono la parte emozionante di questa rivista. L'odore della carta di MacGuffin è morbido, una punta acida dell'inchiostro vi colpirà solo se volete annusarlo da vicino, questo volume.

Passati per le polpette, le biglie di vetro, le palle gonfiabili, l'oroscopo, i racconti sulle cose rotonde e decine di altri contenuti, questa ammirevole opera editoriale si conclude con le foto delle opere di Rupprecht Geiger che rappresenta i sentimenti del dopoguerra in iconiche sfere di colore.

Il tratto sottile con cui decine e decine di oggetti, edifici, pensieri, immagini, opere d'arte al mondo vengono legati assieme dalla rotondità è la vera potenza di questo volume. L'energia creativa che sprigionano i contenuti è cosa viva che rende l'idea di un lavoro riuscito nell'intento di dare rappresentazione tramite testi immagini di una forma che è parte integrante ed essenziale delle nostre vite, la palla. 

MacGuffin-Bubble

La rivista è olandese con testi in lingua inglese ed è acquistabile su Frab's (con possibilità di spedizione standard gratuita) cliccando qui

 

10 aprile 2019 — Dario Gaspari

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